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Il tema dello sguardo nella poesia delle origini


Introduzione
Guido Guinizzelli, Lo vostro bel saluto
(Gabriele Lobertini)


Guittone d'Arezzo, Spietata donna
(Glenda Modugno, Elena Zenocchini)

Chiaro Davanzati, E' son servigi
(Elisa Amedani, Alice Zanola)

Chiaro Davanzati, Non me ne meraviglio
(Francesca Fabris, Giorgia Scaroni)

Cino da Pistoia, Signor, e' non passò
(Rachele Brassoli, Anna Giustacchini)

Cino da Pistoia, A vano sguardo
(Ilaria Rossetti, Giorgia Pavoni)

Cino da Pistoia, Novellamente Amor
(Sabrina Manenti, Silvia Pelati)

Dante Alighieri, I' ho veduto già
(Rebecca Pancheri, Laura Cerutti)

Dante Alighieri, Molti buon' uomini
(Annamaria Conforti, Beatrice Bonera)

Guido Cavalcanti, Deh, spiriti miei
(Riccardo Di Nicola, Elia Tamanza)

Guido Cavalcanti, Un amoroso sguardo
(Ilaria Lazzaroni, Irene Corioni)

Guido Cavalcanti, Una giovane donna
(Vittoria Marchesi, Anna Palumbo)

 

Sintesi

T. Lucretius Carus

Lucretius, De rerum natura, I, 62-101

Humana ante oculos foede cum vita iaceret
in terris oppressa gravi sub religione [...]

Il poema narrativo

R. Ceserani - L. De Federicis, Il modo romanzesco (1996)


Non dobbiamo perdere la nostra identità

Non dobbiamo perdere la nostra identità

 

I recenti fatti di Parigi ci fanno sorgere, per l'ennesima volta, domande sul rapporto tra sicurezza e libertà.

È giusto cedere un po' delle nostre libertà personali (in questo caso il diritto alla privacy) a favore di maggiore sicurezza? Secondo molti sì, perché in questo modo sarebbe possibile effettuare meglio le operazioni di intelligence necessarie per prevenire attentati.

Proposte di limitazione delle libertà personali sono arrivate, per esempio, da alcuni parlamentari europei, che chiedono da tempo l'accesso ai registri delle compagnie aeree da parte dei servizi segreti, oppure dallo stesso Presidente Hollande che ha chiesto il mantenimento dello stato d'emergenza per tre mesi, o dalla leader di Front National Marine Le Pen che ha chiesto la ripresa dei controlli alle frontiere a tempo indeterminato.

Chi la pensa così sbaglia. Le libertà che i popoli europei hanno ottenuto con secoli di lotta non devono essere limitate per colpa di qualcuno che si batte contro il nostro modo di vivere e di pensare, quindi contro i nostri diritti.

Ovvero, rinunciando alle nostre libertà noi rinunciamo alla nostra identità, facendo il gioco di chi vuole distruggere la nostra civiltà.

Non dobbiamo dimenticare che i terroristi dell'autoproclamato Califfato sono in lotta con il nostro stesso modo di vivere e le modalità con cui è avvenuto l'ultimo attentato a Parigi lo dimostrano in maniera evidente: i terroristi non hanno attaccato luoghi simbolici o centri di potere, ma luoghi che sono espressione del nostro modo di vivere "all'occidentale", come uno stadio, un teatro, bar e ristoranti.

In questo caso specifico, il diritto che più rischia di essere compromesso è quello alla privacy. Infatti, rinunciando alla privacy gli agenti segreti avrebbero accesso a tutti i dati dei cittadini, in modo da controllarli e scoprire chi vuole commettere un attenato. Molti sono d'accordo, anche comuni cittadini, perché pensano che se non hanno nulla da nascondere non gliene deve importare niente di essere controllati.

Ma allo stesso modo si può dire che chi non ha nulla da temere non ha bisogno di essere controllato.

Bisogna evitare un controllo troppo massiccio da parte delle autorità per evitare di concentrare troppo potere nelle loro mani. "Sapere è potere", e chi saprebbe tutto di tutti avrebbe un enorme potere. Infatti, chi garantisce che chi disporrà di tutte queste informazioni le userà solo nella lotta al terrorismo?

A dimostrare che la massiccia raccolta di informazioni può essere usata per uno scopo diverso da quello dichiarato è un caso scoppiato in America (dove da anni viene effettuata una massiccia raccolta di informazioni) non molto tempo fa, quando si scoprì che alcuni dipendenti della NSA, l'ente che raccoglie i dati dei cittadini americani, spiavano la moglie con i mezzi a loro disposizione.

Come questi dipendenti usavano le informazioni raccolte per i loro fini personali, si può ipotizzare che i governi le possano usare per fini repressivi, violando ulteriormente i nostri diritti.

In conclusione, cedendo una parte della nostra libertà, sbaglieremmo perché faremmo il gioco dei nostri nemici e concederemmo un grande potere a chi ci governa, rinunciando alla nostra identità.


(Michelangelo Fusi)

 

Fonti:

http://www.panorama.it/news/esteri/parigi-stato-di-emergenza/

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cos-si-rischia-togliere-libert-ai-francesi-1084884.html

http://www.hwupgrade.it/articoli/sicurezza-software/4253/nsa-alcuni-dipendenti-hanno-spiato-mogli-mariti-e-amici-in-modo-illecito_index.html

 

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